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PERCHE' AVVICINARE UN FIGLIO O UNA FIGLIA AL GIOCO DEL RUGBY?

Alla base del rugby c'è lo spirito educativo che si tramanda insieme alle regole del gioco stesso, il rispetto dell'arbitro e dell’avversario, il non lasciare indietro nessuno, la voglia di giocare per divertirsi.

- TUTTI IN CAMPO... SEMPRE!


Nel rugby si gioca, a seconda delle età, con quindici giocatori in campo più le riserve, ma la regola vuole che tutti, e ripeto tutti, entrino in campo a giocare e fare la loro parte…perché un ragazzo meno dotato lasciato in panchina non farà esperienza e senza esperienza rimarrà sempre meno dotato… E questo vale come regola federale. E' una regola molto importante che garantisce il massimo livello di coinvolgimento di tutti i ragazzi, non resta fuori nessuno.


- IL RISPETTO, a partire da quello verso l'arbitro


Un'altra regola fondamentale che caratterizza questo sport e lo differenzia da altri è che nessuno all'infuori del capitano può parlare con l’arbitro e tanto meno contestare le sue decisioni. Se qualcuno lo fa tutta la squadra viene richiamatA, pagano tutti per le inadempienze di uno. "Essere rugbisti dovrebbe essere un modo per diventare cittadini della Repubblica italiana. Se non educhiamo la base, cosa ci distingue dagli altri sport? In Inghilterra l'attività sportiva e il rugby in particolare è l'attività di base per la formazione prima di tutto del cittadino! Quello che bisogna insegnare ai bambini è il rispetto delle regole e non fregare il prossimo" (F. Ascantini - ex pilone della Nazionale)


- FAVORIRE LO SVILUPPO MOTORIO GENERALE


Fino all’Under 12 si gioca senza porte, senza mischie, senza "toche" e con numero ridotto di giocatori, maschi e femmine insieme. A quest'età la cosa importante è sviluppare gli schemi motori, quindi l'allenamento si basa nell'insegnare a correre, saltare, rotolare, si apprendono quindi funzionalità che possono tornare utili in tutte le attività sportive.


- VINCERE E' GIOCARE BENE e non vincere la partita...


Il rugby insegna che vincere è partecipare e che si gioca per divertirsi. Perciò vincere vuol dire assegnare un compito a ciascun giocatore e alla squadra e quindi portarlo a termine nel migliore dei modi. Uno sport di squadra, soprattutto per bambini. che mira solo alla vittoria sacrifica sempre chi è meno dotato. Nel rugby giovanile l’allenatore, che è anche educatore, deve aver cura di ogni bambino e non deve lasciare indietro nessuno.


- I GENITORI CON I GIOCATORI, parte integrante del club


Nel rugby non ci sono campioni assoluti, solo ragazzi che si vogliono divertire e stare insieme seguendo delle regole condivise… Si applaude la bella azione, la giusta coordinazione del gruppo, la capacità di non arrendersi… senza guardare al colore della maglia e gioiendo dell’essere partecipi della vita ed esistenza di un club


- IL TERZO TEMPO, fenomeno unico nel panorama sportivo.


il terzo tempo è il momento conviviale del dopo partita. E nel rugby giovanile è ancora più importante: i bambini e ragazzi fraternizzano con gli avversari e i genitori fanno amicizia. Ognuno porta qualche cosa da mangiare e bere ed insieme si fa una vera festa. Con il terzo tempo il rugby insegna che le partite sono un gioco, dove ci si impegna ma soprattutto ci si diverte nel rispetto degli avversari. Ecco perché il rugby educa a essere veri cittadini.


- IL RUGBY NON E' UNO SPORT PERICOLOSO, insegna a cadere senza farsi male


"Il rugby è un gioco di contatto sia con il terreno sia con l'avversario, quindi il rischio di traumi c'è, ma non più che in altri sport. Il rugby che vediamo in tv, con le sue azioni spettacolari, non è certo quello che si insegna ai bambini. Nel mini rugby le manovre più rischiose sono vietate: non c'è la mischia e anche i "colpi" sono limitati e regolamentati. Gli allenatori insegnano i movimenti per compiere queste azioni, ma con un’applicazione limitata. Inoltre viene spiegato ai piccoli come cadere senza farsi male. E questo è molto importante per i bambini d'oggi che stanno dimenticando come si cade. I nostri piccoli si muovono talmente poco: non corrono, non giocano in cortile, non si sbucciano le ginocchia e di conseguenza non imparano nemmeno a cadere. Tutte invece azioni fondamentali per il loro sviluppo psicomotorio". (Dr. A. Turchetta – resp. Medicina dello Sport Ospedale Bambin Gesù di Roma)


Per tutto questo e per molto altro ancora qualsiasi bambino o bambina, ragazzo o ragazza può dedicarsi senza problemi al gioco del rugby.


Non è nemmeno richiesto un fisico particolare perché in una squadra di rugby c'è posto per tutti: dai robusti, agli agili, dai lenti ai veloci... basta volerlo.


Il Gambassi Rugby vi aspetta

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